A che punto siamo con la transizione ecologica in Italia? Lo scenario è delicato: se, da una parte, la domanda di auto elettriche rimane debole nel complesso, lasciando il mercato italiano a un terzo della media europea, dall’altra, l’attenzione delle aziende italiane nei confronti del passaggio alla mobilità sostenibile resta forte e si evidenziano notevoli passi avanti.
Che siano proprio le flotte aziendali la leva per la transizione ecologica verso una mobilità ad emissioni zero?
Nel 2025, l’attenzione delle aziende verso i carburanti alternativi è diventato uno dei pilastri delle principali strategie dei Fleet e Mobility Manager. Lo scopo? Risparmiare sul carburante, senza dubbio, ma anche (e soprattutto) rispettare gli obiettivi di sostenibilità, con un occhio di riguardo al Green Deal.
In questo scenario, secondo l’ultimo Barometro dell’Arval Mobility Observatory, le principali sfide da affrontare per le aziende in ambito transizione ecologica sono da individuare nei temi Esg, CSR e nell’incertezza legata alla mancanza di infrastrutture e impianti di ricarica.
Il Barometro Arval Mobility Observatory è un’indagine svolta con frequenza annuale che analizza i principali trend della mobilità aziendale in Italia e in Europa.
Dall’indagine, infatti, emerge che il contenimento del Total Cost of Ownership (TCO) sia la sfida principale per un’azienda su tre (aumentata di 11 punti percentuali rispetto al 2024). A seguire, l’adeguamento alle normative restrittive sui veicoli a motore endotermico e la promozione di una guida più responsabile tra i dipendenti. Infine, più del 40% delle imprese italiane ha fissato (o sta definendo) obiettivi concreti di decarbonizzazione, dimostrando una crescente consapevolezza nei confronti di una tematica cruciale per il raggiungimento di questi target.
Insomma, da parte delle aziende cresce la consapevolezza dell’importanza di adottare soluzioni a basso impatto ambientale, ma – allo stesso tempo – bisogna fare i conti con i costi stimati e il contesto in continua evoluzione. Come si può immaginare, se a fare da filtro è una narrazione oltremodo negativa delle auto elettriche, la fotografia che appare risulta essere abbastanza sfuocata.
Ma quindi, a che punto siamo con l’elettrificazione delle flotte aziendali in Italia?
Secondo lo studio, entro tre anni, oltre il 79% delle aziende italiane potranno contare almeno un’auto elettrica o ibrida nella loro car list, con i veicoli full electric e plug-in più avanti rispetto ai veicoli ibridi (51%, meno 11 punti percentuale rispetto all’ultimo dato rilevato).
Questo scenario, almeno per il momento, riguarda solo le flotte aziendali composte da passenger cars. La previsione, infatti, è che entro tre anni almeno 1 auto su 4 sarà 100% elettrica.
D’altro canto, invece, il passaggio alle flotte di veicoli commerciali leggeri (LCV) elettrificati stenta ancora a decollare. Il principale ostacolo resta l’accesso limitato ai punti di ricarica su tutti quelli pubblici (33%, in linea con la rilevazione del 2024).
I limiti dell’infrastruttura di ricarica, infatti, sono uno dei punti chiave della transizione green delle flotte aziendali. La barriera più alta, però, non sembra essere principalmente rappresentata dalla disponibilità o capillarità della rete, bensì dai costi di ricarica e dai tempi di attesa.
Anche per questo motivo, come evidenzia il Barometro Arval Mobility Observatory, lo sviluppo di colonnine di ricarica presso le sedi aziendali e le abitazioni dei dipendenti sta guadagnando le prime pagine delle strategie aziendali. Ben l’86% delle aziende sta già definendo quella che viene chiamata “Charging Strategy” per la propria flotta. I dati che emergono dall’indagine sono senza dubbio incoraggianti, con il 41% delle aziende che prevede di non addebitare alcun costo di ricarica presso la sede aziendale ai dipendenti. Inoltre, più della metà delle imprese intervistate, ha dichiarato di voler disporre un rimborso delle spese energetiche effettuate presso punti di ricarica pubblici attraverso la fornitura di carte carburante ai propri driver.
La transizione ecologica è un mondo in continua e rapida evoluzione che va verso una direzione ben precisa. E probabilmente, in un contesto italiano che procede a rilento, potrebbero essere proprio le flotte aziendali a giocare un ruolo fondamentale per la mobilità sostenibile.
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